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E. Coli O157

13 Giugno 2017

Eziologia

Genere escherichia. Germi bastoncellari, Gram negativi, anaerobi facoltativi, mobili, si ritrovano nella porzione distale dell’intestino di mammiferi e uccelli.

La malattia nell’uomo

Dei quattro principali gruppi in cui vengono classificati gli E.coli in base a caratteristiche clinico-patologiche (enterotossigeni o ETEC, enteropatogeni o EPEC, enteroinvasivi o EIEC, ed enteroemorragici o EHEC), quello degli E. coli entero-emorragici include senz’altro i ceppi maggiormente patogeni per l’uomo. A differenza degli altri tre gruppi, che riconoscono nell’uomo il serbatoio di infezione, nel caso di E.coli enteroemorragici il serbatoio principale è costituito dai bovini giovani, che eliminano il germe con le feci. Il veicolo di infezione è rappresentato in genere da carne bovina poco cotta e tritata (tipiche le epidemie di tossinfezione da hamburger), o con minor frequenza da latte crudo o da acqua contaminata dalle deiezioni bovine. La patogenesi del danno a carico della mucosa intestinale si fonda sul rilascio di citotossine codificate da fagi, ad azione destruente sull’epitelio intestinale: le “Shiga-Like Toxins” (SLT) 1 e 2, cosiddette in quanto analoghe alla tossina di Shigella dysenteriae tipo 1, dotate di effetto citopatogeno in vitro su linee cellulari Vero (“Vero-tossine”). A seconda del tipo e quantità di tossine rilasciate a contatto della mucosa intestinale, gli EHEC causano diarrea di entità variabile, sino a provocare una grave colite emorragica dovuta a necrosi dei vasi intestinali. Nel 10-15% dei casi emorragici si associano alla manifestazione diarroica gravi complicazioni sistemiche provocate dalle Vero-tossine, quali la Sindrome Emolitico-Uremica. Il sierotipo più spesso responsabile di questi casi è l’ O157:H7, sebbene anche altri sierotipi di E.coli possano indurre tali temibili complicanze.

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Criptosporidiosi

13 Giugno 2017

Eziologia

L’agente eziologico è un protozoo intracellulare di piccole dimensioni (4-6 micron di diametro); Phylum Apicomplexa; sottoclasse Coccidia (cui appartengono: Toxoplasma gondii, Isospora belli e Plasmodium spp.)

I criptosporidi (spore nascoste) causano un’infezione parassitaria di importanza sia medica che veterinaria che colpisce le cellule epiteliali del tratto gastrointestinale, l’epitelio dei condotti biliari e del tratto respiratorio sia dell’uomo che di oltre 45 specie di vertebrati, tra cui galline e altri volatili, pesci, rettili, piccoli mammiferi (roditori, gatti, cani) e grandi mammiferi (in particolare bovini ed ovini).

I parassiti sono normalmente presenti nell’intestino di vertebrati dai quali possono essere trasmessi all’uomo. Le specie note sono 20, Cryptosporidium parvum è la principale specie patogena per l’uomo, C.felis, C. muris e C. meleagridis possono causare malattia in pazienti immunocompromessi.

La malattia nell’uomo

Il sintomo principale nell’ uomo è rappresentato da diarrea profusa ed acquosa preceduta, nei bambini, da anoressia e vomito. Il periodo di incubazione è di 7-10 gg ( 5-28 dipendente dalla dose infettante). La diarrea è associata spesso a dolori addominali. Meno frequentemente sono presenti sintomi di malessere generale, febbre, anoressia e vomito. Le infezioni asintomatiche sono piuttosto comuni e costituiscono una potenziale fonte di contagio. I sintomi sono solitamente di tipo altalenante e nella maggior parte dei soggetti immunocompetenti si risolvono entro 30 giorni, mentre nell’immunocompromesso, incapace di liberarsi dei parassiti, la malattia è potenzialmente mortale. •Secondo alcuni studi, la criptosporidiosi è responsabile fino al 6% dei casi di diarrea nell’immunocompetente e fino al 24 % dei casi di diarrea in corso di AIDS. Qualora vi sia interessamento delle vie biliari si possono presentare i sintomi di colecistite. Si possono ancora verificare: colangite, epatite, pancreatite e malattia o colonizzazione respiratoria.

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Psittacosi

13 Giugno 2017

Eziologia

Corpi elementari di Chlamydophila psittaci (ex Chlamydia psittaci) nel citoplasma di epatociti di pappagallo (colorazione con ematossilina-eosina)

Chlamydia psittaci è un piccolo batterio gram-negativo, parassita endocellulare obbligato a ciclo riproduttivo bifasico che presenta: i –corpi iniziali o reticolari di 800-1000 nm e caratteristici della fase replicativa intracellulare, non infettanti; ed i corpi elementari di soli 200-300 nm di diametro che si formano e vengono liberati nella fase infettiva extracellulare.Una volta che il corpo elementare è penetrato nella cellula va incontro a una riorganizzazione con formazione, entro 6 – 8 ore del corpo reticolare. Il corpo reticolare comincia a sintetizzare macromolecole e si moltiplica fino a 18 ore dopo la penetrazione nella cellula; alcuni corpi reticolari si riorganizzano ritrasformandosi in corpi elementari, i quali vengono liberati per lisi cellulare e risultano infettanti per altre cellule.

Questo patogeno presenta caratteri comuni a virus e batteri: possiede infatti DNA e RNA, si moltiplica per scissione binaria ed è sensibile agli antibiotici, ma come le particelle virali necessita di una cellula per vivere e riprodursi. Possiede una parete cellulare rudimentale che non contiene acido muramico o peptidoglicano. Questo microorganismo è capace di sintetizzare autonomamente enzimi, ma dipende dalla cellula ospite per l’energia e probabilmente per alcuni aminoacidi.

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Cheyletiellosi

13 Giugno 2017

Eziologia

La cheyletiellosi é una malattia parassitaria contagiosa sostenuta da acari del genere Cheyletiella. Gli acari vivono sulla superficie cutanea e non sopravvivono a lungo lontano dall’ospite (poco più di 10 giorni per le femmine adulte). Il ciclo vitale dura circa 21 giorni. Si tratta di acari di grosse dimensioni, visibili ad occhio nudo o con una lente d’ingrandimento (“forfora che cammina”). Gli acari del genere Cheyletiella non sono molto specie-specifici e possono infestare il cane (Cheyletiella yasguri), il gatto (Cheyletiella blakei), il coniglio (Cheyletiella parasitivorax) e, temporaneamente, l’uomo.

Segni clinici nell’uomo

Lo stretto contatto con l’animale parassitato può provocare nell’uomo una fastidiosa forma di dermatite. L’infestazione si presenta con diversa intensità. All’inizio compaiono macule eritematose su cui si sviluppa una papula centrale che evolve in vescicola quindi in pustola. La pustola si rompe esitando in una lesione crostosa e pruriginosa. Se l’animale infestato viene trattato in modo appropriato, le lesioni scompaiono spontaneamente in tre settimane circa.

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Campylobacter

13 Giugno 2017

Il Campylobacter jejuni e il C. coli rappresentano i microrganismi responsabili della maggior parte delle diarree da Campylobacter nell’uomo. I biotipi ed i sierotipi sono numerosi, anche il C. laridis, ed il C. fetus sono stati associati a forme diarroiche.

La malattia nell’uomo

I batteri apparteneti al genere Campylobacter causano svariate manifestazioni cliniche, le più comuni sono le malattie diarroiche acute. Sono possibili infezioni in ogni organo o apparato, specialmente nei soggetti immunocompromessi.

Diverse specie di Campylobacter si ritrovano nel tratto gastrointestinale di molti animali da allevamento (pollame, bovini, pecore e suini) e da compagnia ( uccelli, cani e gatti). Questi microrganismi, tuttavia, non causano generalmente malattia nei loro ospiti animali.

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