Identificazione del parassita:
Echinococcus multilocularis è un piccolo cestode della volpe, del cane, del gatto e di altri canidi selvatici (lupo).
-dimensioni dell’adulto (presente solo nell’ospite definitivo): 5-6 mm di lunghezza.
-Strobila con 4-5 proglottidi (di più di E. granulosus), l’ultima di queste, ripiena di oncosfere quando matura, è lunga più della metà dell’intero strobila.
-è simile a Echinococcus granulosus
Ciclo biologico
Il ciclo biologico di questo parassita è sovrapponibile a quello di Echinococcus granulosus, e si può differenziare in:
Ciclo silvestre: la volpe alberga il parassita adulto nell’intestino tenue e, dopo una prepatenza di 50 giorni, elimina le oncosfere con le feci che vengono ingerite da roditori selvatici (es.: Arvicola campestris) in cui si sviluppa l’idatide a livello epatico.
Ciclo urbano\rurale: il gatto o il cane si infestano ingerendo il roditore selvatico.
–E. multilocularis: O.D.: volpe rossa, gatto, canidi O.I.: roditori selvatici, ruminanti, uomo
L’ IDATIDE
Fegato coinvolto in toto dallo sviluppo di un’ idatide multiloculare.
Diversamente dall’ idatide che origina da E. granulosus, quella che E. multilocularis sviluppa nel fegato degli ospiti intermedi è divisa in tante concamerazioni (multiloculare), e presenta una maggiore invasività tissutale. E’ multicistica con una struttura caratterizzata da una matrice gelatinosa in cui sono immersi molti scolici. La crescita è dunque invasiva a livello locale e da metastasi a livello sistemico: il comportamento è molto simile a quello di una neoplasia maligna. La gravità dell’idatidosi multialveolare è, per le suddette particolarità, molto maggiore rispetto alla malattia cistica idatidea determinata da E. granulosus.
La malattia negli animali
L’echinococcosi da E. multilocularis, come per E. granulosus, è asintomatica negli ospiti definitivi . Gli ospiti intermedi possono avere una sintomatologia connessa con il danno epatico invasivo e destruente ma solitamente non vi sono segni clinici evidenti.
La malattia nell’uomo
L’ uomo si può infestare tramite l’ ingestione di frutti di bosco contaminati dalle feci delle volpi infette, tramite la manipolazione delle stesse o delle loro pelli, o di cani e gatti infetti.
Nell’uomo l’idatide si comporta come una neoplasia maligna, la metastatizzazione è rapida e quindi l’intervento chirurgico pressochè inutile. L’unica terapia utile è quella di tipo farmacologico.
Diagnosi
Per quanto concerne la ricerca delle oncosfere nelle feci è difficile differenziare le uova di Echinococcus spp. da quelle delle altre Taenie spp.. Il ventaglio di possibilità diagnostiche è analogo a quanto descritto per E. granulosus.
Terapia e profilassi
Trattamento con mebendazolo e praziquantel (le uova vengono eliminate ancora per 48 ore dopo il trattamento).
La profilassi comporta l’evitare che i cani e i gatti ingeriscano organi infetti e molto importante l’educazione delle persone esposte al rischio di infezione (es. campeggiatori, turisti, cacciatori…)
Il controllo della diffusione del parassita risulta molto difficile dato l’ampio range degli ospiti intermedi selvatici che costituiscono il serbatoio dell’infestione.
Epidemiologia
- multilocularisè diffuso in tutto l’emisfero boreale ed è un parassita principalmente delle regioni subartiche come il Canada, l’Alaska e la Russia. Il patogeno è presente anche su tutto il versante Nord e Nord orientale delle Alpi. Recentemente è stato isolato in 4 volpi rosse del territorio bolzanese. Il ciclo epidemiologico silvestre si svolge tra la volpe ed il lupo (ospiti definitivi) e i microroditori che ne sono ospiti intermedi. La maggior parte delle infestioni umane, nelle regioni nordiche, riguardano cacciatori e chi viene a contatto con le pellicce di animali contaminate dalle oncosfere del parassita. Un fattore di rischio dell’ infestione può essere il raccogliere e il nutrirsi di bacche e frutti di bosco contaminate dalle feci di volpi infette.
Bibliografia
– Control of Communicable Diseases in Man – Manuale per il controllo delle malattie trasmissibili; 17a edizione pubblicata dalla American Public Health Association;A cura di James Chin, MD, MPH; anno 2000; DEA editrice
-“Parassitologia veterinaria”, G.M. Urquhart; J.Armour; J.L.Duncan; A.M.Dunn; F.W. Jennings. Ed. italiana a cura di C. Genchi. Casa Ed. UTET
-* Dati ricavati dall’analisi delle schede di dimissione ospedaliera (S.D.O.)