Eziologia
Con il termine salmonellosi si intende un insieme di manifestazioni morbose causate da Salmonella spp., batteri normalmente presenti nell’apparato gastrointestinale di molti animali. Sono oltre duemila le specie di Salmonella che possono ritrovarsi nel tratto intestinale delluomo o degli animali (mammiferi, rettili, uccelli e insetti) sia come commensali sia come patogeni. Alcune Salmonelle (per es. S. typhi., S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere) sono a circolazione esclusivamente umana, mentre altre (S. typhimurium) responsabili delle salmonellosi a prevalente manifestazione gastroenteritica, hanno uno spettro di ospiti più largo, includente numerose specie animali oltre alluomo.
La malattia nelluomo
Nell’uomo la salmonellosi ha un tempo di incubazione che varia fra le 12 e le 72 ore; la gravità dei sintomi è variabile. Si va da semplici disturbi intestinali (crampi, alcune scariche diarroiche) che si risolvono nell’arco di 24 ore, sino a forme gravi di diarrea con disidratazione, insufficienza renale, febbre elevata, con esito fatale in alcuni casi. Le fonti di contagio sono rappresentate dall’ingestione di alimenti contaminati (soprattutto carne, uova, cibi precotti), dal contatto con portatori e dalla permanenza in ambiente ospedaliero. La via più comune d’infezione è quella orale (ingestione di cibi o liquidi contaminati), ma l’infezione si può verificare anche attraverso ferite, tagli o ulcere, per contatto di materiale contaminato con le congiuntive, od altre mucose (inalazione). Anche i rettili possono trasmettere linfezione; infatti si calcola che circa il 90% dei rettili sia portatore di salmonelle. In ogni caso, per un adulto sano, le possibilità di contrarre linfezione a seguito di un contatto con tali microrganismi sono piuttosto basse. Sono invece a maggior rischio tutti i soggetti più recettivi, come i neonati ed i bambini con meno di 6 anni, le donne in gravidanza (per i rischi al feto), gli anziani, gli ammalati ed i soggetti immunodepressi.
La diffusione delle salmonellosi cosiddette minori, che riconoscono negli animali il loro serbatoio, è in continuo aumento; sono state descritte epidemie da ingestione di uova, latte non pastorizzato, o anche da frutta o ortaggi (meloni, pomodori, patate) preparati su piani di lavoro contaminati da prodotti di origine animale. Le salmonelle non tifoidee inducono una sintomatologia gastroenterica caratterizzata da un breve periodo dincubazione, scariche di feci non molto voluminose senza sangue e muco.
A tale sintomatologia si accompagna talora febbre con brividi, nausea, cefalea e mialgie. La sintomatologia può regredire spontaneamente in circa 10 giorni ma in casi particolari può provocare disidratazione o dare localizzazioni extraintestinali (endocardio, sistema nervoso centrale, polmoni, ossa, articolazioni), specie in neonati, anziani o soggetti defedati . Leliminazione dei germi con le feci può persistere per 1-6 mesi.
La diagnosi di certezza si ha con lisolamento del microrganismo da coltura di feci, sangue, urina, o essudati, mentre la diagnostica sierologica ha scarsa importanza pratica. La terapia si basa principalmente sulla reidratazione e sulla correzione delle alterazioni elettrolitiche. Luso degli antibiotici (chinoloni, cotrimoxazolo, amoxicillina), che possono prolungare lo stato di portatore, andrebbe limitato ai pazienti immunodepressi, o in caso di localizzazioni extraintestinali. La profilassi si basa sulle precauzioni di ordine igienico e comportamentale evitando di consumare uova crude o di contaminare altri cibi consumati crudi. A causa della grande varietà di Salmonelle non-tifoidee esistenti non è stato ancora possibile mettere a punto un vaccino.
Trasmissione
La trasmissione avviene solitamente per ingestione di alimenti contaminati da feci di uomini o animali infetti. In particolare uova crude e poco cotte o preparazioni gastronomiche che utilizzino uova crude come maionese, zabaione e gelati preparati in casa, ma anche carne e derivati della carne, latte crudo e latticini e acqua contaminata. Recenti epidemie di salmonellosi sono state imputate anche al consumo di frutta e verdura fresca.
E’ possibile la a trasmissione diretta attraverso il contatto con rettili, anfibi, pulcini e anatroccoli che deve essere evitato soprattutto dai bambini e in particolare dai soggetti immunocompromessi.
Diffusione
E’una malattia diffusa in tutto il mondo anche se viene maggiormente segnalata nei paesi occidentali a causa del miglior sistema di controllo operante in queste regioni, tuttavia si stima che solo l’l% dei casi clinici venga notificato. L’infezione da salmonella si può verificare contemporaneamente in diversi soggetti soprattutto se questi convivono (scuole, asili, ospedali, case di riposo) o hanno avuto accesso alle stesse fonti alimentari (mense, ristoranti). Si calcola che i casi di salmonellosi nei soli Stati Uniti siano circa cinque milioni ogni anno, tra cui si annoverano epidemie causate da acqua potabile non clorata (25.000 casi) e da latte non opportunamente pastorizzato (285.000 casi).
Molti animali domestici e selvatici possono fungere da serbatoio, polli, suini, bovini e roditori, così come tartarughe, iguane, cani, gatti e pulcini tenuti in casa come animali d’affezione. Anche l’uomo quando colpito da forme lievi, non diagnosticate o nel periodo di convalescenza può rappresentare un serbatoio di salmonelle. I casi di portatori cronici sono più frequenti tre gli animali che tra gli uomini.
Prevenzione
Educazione sanitaria sulla preparazione e il consumo degli alimenti
Evitare che persone con diarrea preparino alimenti destinati alla ristorazione collettiva e assistano soggetti a rischio (bambini, anziani, ammalati)
Controllare gli animali domestici potenzialmente portatori di salmonelle ( anatroccoli, pulcini e tartarughe)
Evitare la convivenza tra animali domestici potenzialmente portatori di salmonelle e bambini immunocompromessi
Per gli addetti alla preparazione di alimenti:
lavarsi le mani prima, durante e dopo la preparazione del cibo
usare piccoli contenitori per refrigerare il cibo
cuocere accuratamente gli alimenti di origine animale, in particolare, uova, carni di maiale e di pollo
impedire la contaminazione degli alimenti dopo la cottura
mantenere la cucina e gli strumenti utilizzati per la preparazione dei cibi in buone condizioni igieniche.
mettere in atto misure per la protezione da insetti e roditori