
Non lava il viso per settimane, il risultato è disastroso - antropozoonosi.it
Il trend virale della caveman skincare invita a smettere di lavarsi il viso, ma gli esperti avvertono: la pelle non si rigenera da sola, rischiando dermatiti e danni da raggi solari.
Sui social nascono mode a ritmo serrato, e tra le ultime a fare discutere c’è la caveman skincare, letteralmente “skincare dell’uomo delle caverne”. L’idea è semplice e drastica: smettere di lavarsi il viso, abolire saponi, creme e anche l’acqua. Una routine che punta a un “detox” naturale, ma che secondo esperti e medici porta rischi seri. A diffondere il trend è stata la creator Tia Zakher, che dopo anni di utilizzo compulsivo di prodotti e pratiche di skin picking ha deciso di lasciare la pelle “a riposo”. L’esperimento, documentato con video e foto, ha mostrato un volto segnato da squame e crosticine. Non a caso, il percorso si è concluso con una campagna di marketing in collaborazione con un marchio di cosmetici.
Quando la pelle non viene lavata: i rischi della caveman skincare
Secondo Maria Pia Priore, farmacista e cosmetologa, lasciare la pelle senza alcuna detersione non significa rigenerarla, ma condurla a una condizione nota come dermatite neglecta. Senza pulizia si accumulano sebo, cellule morte, sudore e impurità. Questo altera la funzione di barriera, creando un terreno favorevole a irritazioni e infezioni. L’effetto non è una pelle sana e luminosa, ma un aspetto opaco e ispessito, con maggiore sensibilità e reattività.

A peggiorare il quadro si aggiunge la mancanza di protezione solare. Rinunciare ai filtri contro i raggi UV espone a un invecchiamento precoce e a un rischio aumentato di patologie cutanee. Gli esperti spiegano che, in alcuni casi, chi pratica la caveman skincare può avere l’impressione di un miglioramento temporaneo, soprattutto dopo aver stressato la pelle con detergenti troppo aggressivi. In realtà si tratta solo di una tregua momentanea, non di un processo di rigenerazione. La pelle non si “disintossica” da sola: necessita di detersione delicata, idratazione costante e protezione solare quotidiana. Chi sceglie la strada dell’abbandono rischia dunque di ottenere l’effetto opposto. La pelle, anziché rafforzarsi, perde equilibrio, si infiamma e diventa più vulnerabile. Non si tratta di un metodo naturale, ma di una forma di trascuratezza estrema che può compromettere la salute cutanea.
Semplificare la skincare sì, abbandonarla no
Il successo di questi trend nasce spesso da un eccesso opposto: la skincare iper-strutturata, fatta di dieci passaggi e prodotti acquistati per moda. In questi casi, semplificare ha senso. Eliminare ciò che è superfluo, soprattutto se provoca irritazioni, può aiutare la pelle a ritrovare equilibrio. Ma passare da un eccesso di prodotti a non usare nulla è un errore. Gli specialisti ricordano che una skincare efficace può ridursi a quattro passaggi fondamentali: detersione delicata, esfoliazione leggera una o due volte a settimana, idratazione semplice ma costante e protezione solare ogni mattina. Questa base è sufficiente a mantenere la pelle pulita, nutrita e protetta. L’idea di un detox radicale, senza acqua e senza creme, non ha basi scientifiche. La pelle possiede meccanismi di difesa, ma funziona al meglio quando viene supportata da una routine equilibrata, non lasciata in balìa di sporco e impurità. Il consiglio degli esperti è quindi chiaro: semplificare sì, trascurare no.