
Il ruolo delle verdure nella prevenzione del cancro al colon - antropozoonosi.it
Quali e quante verdure bisogna mangiare per preservarsi dal cancro al colon? C’è uno studio che rivela importanti scoperte.
Una recente ricerca condotta dall’Università Nazionale della Mongolia ha evidenziato l’efficacia del consumo quotidiano di broccoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles nel ridurre il rischio di sviluppare il cancro al colon. Lo studio, pubblicato su BMC Gastroenterology, dimostra che l’assunzione di 20-40 grammi al giorno di queste verdure crocifere può abbattere il rischio di questa neoplasia fino al 20%.
Il ruolo cruciale delle verdure crocifere nella prevenzione del cancro al colon
Il cancro del colon-retto rappresenta attualmente il terzo tumore più diffuso a livello globale e la seconda causa di mortalità oncologica, con circa 1,9 milioni di nuovi casi diagnosticati ogni anno. Tra i diversi fattori che influenzano l’insorgenza di questa patologia, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale.
La revisione sistematica condotta dagli epidemiologi mongoli ha analizzato dati provenienti da 639.539 partecipanti, riscontrando 97.595 casi di cancro al colon. I risultati hanno messo in evidenza come il consumo giornaliero di 20-40 grammi di verdure crocifere garantisca il miglior effetto protettivo per grammo assunto.

Queste verdure sono particolarmente ricche di sostanze fitochimiche benefiche come flavonoidi, fibre, vitamina C e carotenoidi, ma spiccano soprattutto per l’elevato contenuto di glucosinolati. Durante la masticazione, questi composti si trasformano in isotiocianati bioattivi, tra cui il sulforafano (SFN), molecola chiave responsabile non solo del caratteristico aroma pungente, ma anche degli effetti antitumorali attribuiti a questi ortaggi.
L’Università Nazionale della Mongolia, la più antica istituzione accademica del paese fondata nel 1942 e situata a Ulan Bator, ha coordinato questa indagine di grande portata che si è basata su una metanalisi di studi precedenti. L’ampia mole di dati ha permesso di confermare con robustezza statistica il legame tra il consumo di verdure crocifere e la diminuzione del rischio di cancro al colon.
Il team di ricerca ha inoltre sottolineato l’importanza di integrare nella dieta quotidiana questi ortaggi, evidenziando che anche una modesta quantità giornaliera può produrre benefici significativi.
Le proprietà protettive delle verdure crocifere: focus sul sulforafano
Il meccanismo alla base dell’azione preventiva delle verdure crocifere è attribuibile principalmente al sulforafano, un composto che agisce stimolando i sistemi di detossificazione cellulare e modulando l’espressione genica coinvolta nella replicazione e nella morte cellulare programmata (apoptosi). Questi effetti contribuiscono a contrastare lo sviluppo di cellule tumorali nel colon.
Inoltre, la presenza di fibre alimentari favorisce la regolarità intestinale e la salute della mucosa colonica, mentre i flavonoidi e la vitamina C esercitano un’azione antiossidante contro i danni provocati dai radicali liberi, spesso implicati nei processi oncogenici.
Questo studio si inserisce in un più ampio contesto di ricerca che analizza l’impatto dell’alimentazione sulle patologie gastrointestinali. Parallelamente, altre indagini italiane hanno approfondito la gestione della stitichezza cronica e delle sindromi correlate, evidenziando l’importanza di un approccio personalizzato che tenga conto sia della dieta sia di eventuali terapie farmacologiche o riabilitative.
In particolare, la diagnosi e il trattamento della stitichezza, che può influire sulla salute intestinale e indirettamente sul rischio oncologico, sono stati oggetto di un ampio studio nazionale condotto coinvolgendo gastroenterologi in tutta Italia. Tra le terapie più frequentemente prescritte figurano il ricorso a modifiche dietetiche, l’uso di macrogol e fibre, mentre in casi specifici si ricorre a farmaci come il prucalopride o alla riabilitazione del pavimento pelvico.