
Scatta l'allarme tabagismo - antropozoonosi.it
Questa nuova modalità di consumo rischia di vanificare i progressi ottenuti negli ultimi anni nella lotta contro il tabagismo, soprattutto tra i giovani.
Il fenomeno del policonsumo di sostanze a base di nicotina, che combina il fumo tradizionale, lo svapo e l’uso di bustine di nicotina, sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti tra i giovanissimi in Italia.
L’ultimo rapporto diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, evidenzia come questa nuova moda metta seriamente a rischio la salute respiratoria di adolescenti e giovani adulti.
Il policonsumo tra i giovani: una tendenza in crescita
L’adozione simultanea di più prodotti contenenti nicotina, nota come policonsumo, interessa ormai una larga fetta dei ragazzi tra gli 14 e i 17 anni, così come un numero crescente di adulti. Secondo i dati ISS, il 37,4% degli studenti in questa fascia d’età (circa 865mila ragazzi e ragazze) fuma, svapa o utilizza bustine di nicotina. Tra i più piccoli, dai 11 ai 13 anni, la percentuale si attesta intorno al 7,5%, pari a oltre 240mila giovani.
L’uso combinato di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con o senza nicotina, rappresenta una sfida sanitaria complessa. Come sottolinea il presidente dell’ISS, Rocco Bellantone, non è possibile escludere che questa pratica aumenti significativamente i rischi per la salute, in particolare per i polmoni, esponendo i giovani a danni più gravi rispetto al consumo di un singolo prodotto.
Le bustine di nicotina: un nuovo pericolo
Un aspetto particolarmente preoccupante è l’aumento dell’uso delle bustine di nicotina, piccoli sacchetti che rilasciano nicotina senza combustione e che sono stati sperimentati dall’8,2% degli studenti tra i 14 e i 17 anni. Questi prodotti, spesso sottovalutati, possono facilitare la dipendenza e rappresentano una nuova frontiera nel consumo di nicotina tra i giovani.

L’utilizzo di questi prodotti si concentra soprattutto nei fine settimana e nei giorni festivi, e tra chi svapa, sia nella fascia 11-13 anni che tra gli adolescenti più grandi, prevale l’uso di liquidi contenenti nicotina. Sorprendentemente, circa un ragazzo su cinque tra gli 11 e i 13 anni ha dichiarato che i propri genitori sono consapevoli del loro consumo di tabacco o svapo, segno di una possibile sottovalutazione del problema da parte delle famiglie.
Prevenzione e consapevolezza: un impegno necessario
Secondo Simona Pichini, direttrice del Centro nazionale dipendenze e doping dell’ISS, la precocità della sperimentazione di sostanze contenenti nicotina è un segnale allarmante, soprattutto nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore, un momento critico in cui gli interventi preventivi dovrebbero essere rafforzati.
Il 2024 ha visto un leggero calo delle chiamate al telefono verde contro il fumo promosso dall’ISS, passate da 6.931 nel 2023 a 6.497, con il 90% degli utenti chiamanti identificati come fumatori, prevalentemente di sesso maschile, e l’8,1% come familiari, in maggioranza donne. La stragrande maggioranza, il 92,3%, chiede assistenza per smettere di fumare, ma cresce anche la domanda di informazioni sui nuovi prodotti a base di nicotina, confermando la necessità di una maggiore informazione e supporto.