
Perché non dovresti mai tenere tutti i tuoi soldi sulla carta - antropozoonosi.it
Per chi volesse approfondire il tema o ricevere una consulenza su misura, il confronto con un consulente finanziario esperto è fondamentale.
La gestione della liquidità personale rappresenta una delle sfide più delicate per investitori e risparmiatori, soprattutto in un contesto economico caratterizzato da volatilità e inflazione persistente.
Stabilire quanta liquidità mantenere in contanti o in strumenti equivalenti non è mai una decisione univoca, ma dipende da molteplici fattori legati alla situazione personale e all’andamento dei mercati.
Quanta liquidità tenere in casa: consigli e rischi
Secondo molti consulenti finanziari, conservare una quantità eccessiva di denaro contante in casa non è raccomandabile, principalmente per ragioni di sicurezza e per evitare la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione. Tuttavia, è considerata una buona pratica mantenere una piccola somma disponibile per fronteggiare emergenze improvvise, come blackout, guasti domestici o esigenze familiari improvvise.
La cifra ideale indicata varia generalmente da 200 a 1.000 euro in contanti, preferibilmente suddivisi in tagli piccoli e custoditi in un luogo sicuro ma facilmente accessibile. Questa riserva serve a coprire le spese immediate per alcuni giorni, nel caso in cui l’utilizzo di carte di pagamento o app digitali non fosse possibile. Questo approccio tutela dagli imprevisti senza lasciare troppa liquidità inattiva.
Liquidità e portafoglio di investimento: un equilibrio personalizzato
Quando si parla di liquidità all’interno di un portafoglio finanziario, le opinioni si dividono e le cifre si alzano sensibilmente. Molti esperti suggeriscono di destinare una quota equivalente a 3-6 mesi di spese correnti in strumenti altamente liquidi o facilmente liquidabili, come conti di risparmio ad alto rendimento o certificati di deposito a breve termine.
La scelta della quantità di liquidità da detenere dipende spesso dal ciclo di vita dell’investitore. I giovani, con un orizzonte temporale più lungo e maggiore propensione al rischio, possono permettersi di mantenere una quota inferiore, indicativamente tra il 5 e il 10% del portafoglio.

Viceversa, gli investitori più vicini alla pensione o già in età avanzata dovrebbero considerare percentuali più elevate, fino al 15-20%, privilegiando la sicurezza e la rapidità di accesso ai fondi.
Fattori chiave per una strategia di liquidità efficace
Uno degli elementi fondamentali condivisi dagli esperti è l’importanza di evitare soluzioni standardizzate, preferendo strategie personalizzate che tengano conto di parametri come età, professione, livello di reddito, responsabilità familiari e propensione al rischio.
In un periodo di rialzi dei tassi di interesse e volatilità dei mercati, molti consulenti raccomandano un incremento della liquidità per cogliere nuove opportunità o ridurre l’esposizione ai rischi.
Inoltre, la liquidità svolge un ruolo cruciale nel garantire tranquillità agli investitori, permettendo di affrontare eventuali imprevisti senza dover liquidare investimenti in momenti sfavorevoli. La regola d’oro rimane dunque quella di mantenere una riserva che consenta di “dormire sonni tranquilli”, adattando la strategia finanziaria alle mutate condizioni economiche e alle esigenze individuali.
Attraverso un’analisi dettagliata del profilo personale e delle condizioni di mercato, è possibile costruire un piano di gestione della liquidità che coniughi sicurezza e rendimento, senza rinunciare a una visione dinamica e consapevole del proprio patrimonio.