
Legge anti-pirateria, non solo partite di calcio: si rischia anche con film, serie tv e musica - Antropozoonosi.it
La legge anti-pezzotto non prenderà di mira soltanto chi guarderà illegalmente le partite di calcio, ma anche per film, serie tv e musica.
Nel mese di agosto 2025, l’Italia introduce un’importante innovazione nella lotta alla pirateria digitale con l’estensione delle funzionalità di Piracy Shield, la piattaforma anti-pezzotto già attiva nel settore sportivo, che ora si applica anche alla protezione di film, serie TV e contenuti musicali.
L’annuncio ufficiale è stato dato dal commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, confermando un passaggio fondamentale per il contrasto alle violazioni del diritto d’autore nel nostro Paese.
Piracy Shield contro la diffusione illecita di contenuti audiovisivi e musicali
La piattaforma Piracy Shield, fino ad oggi concentrata esclusivamente sulla tutela dei diritti di trasmissione degli eventi sportivi, si apre a un ambito più ampio, includendo la lotta contro la distribuzione illegale di opere cinematografiche, serie televisive e musica. Grazie a questa estensione, i titolari dei diritti di trasmissione di contenuti musicali e audiovisivi potranno inviare segnalazioni in tempo reale per identificare e bloccare la diffusione non autorizzata dei loro prodotti. Le segnalazioni verranno inoltrate direttamente a Piracy Shield, che provvederà a oscurare i contenuti pirata entro 30 minuti dalla ricezione della richiesta, intervenendo rapidamente tramite il blocco della risoluzione DNS dei domini coinvolti e l’interruzione del traffico verso gli indirizzi IP usati per la distribuzione illegale.
Il perfezionamento del sistema è reso possibile dall’applicazione delle normative europee, in particolare del Digital Services Act (DSA), e da recenti aggiornamenti legislativi nazionali come il decreto Omnibus, la legge antipirateria e le modifiche al Testo Unico sui Servizi di Media Audiovisivi. Questo quadro normativo rafforza la capacità di contrasto al fenomeno del cosiddetto pezzotto, ovvero l’uso illecito di dispositivi e piattaforme per la fruizione non autorizzata di contenuti a pagamento.
Possono inviare segnalazioni alla piattaforma Piracy Shield solo soggetti legittimati, quali federazioni sportive, associazioni contro la pirateria e titolari dei diritti, previa registrazione e accreditamento. Il processo di intervento rimane simile alla versione precedente: dopo la segnalazione, si procede al blocco tecnico che interessa domini e indirizzi IP, con l’obiettivo di limitare immediatamente la diffusione illegale. Per garantire un uso responsabile dello strumento, è previsto un controllo attento per evitare il fenomeno dell’overblocking, ossia il rischio di oscurare contenuti legittimi per errore. Episodi di questo tipo si sono verificati in passato, come nel caso di file presenti su Google Drive temporaneamente bloccati ingiustamente.

In caso di abuso del sistema di segnalazione, qualora non vengano rispettati i criteri di correttezza, il soggetto segnalante potrà essere escluso da Piracy Shield e i contenuti oscurati potranno essere riattivati entro sei mesi. Inoltre, è prevista la possibilità per i titolari dei diritti di chiedere lo sblocco volontario qualora la diffusione del contenuto non sia più considerata illecita. Chi viola il diritto d’autore rischia l’avvio di procedimenti sanzionatori da parte di Agcom, con multe già attive e destinate a intensificarsi. Dopo la pausa estiva, il Parlamento riprenderà l’esame di una proposta di legge presentata dagli onorevoli Osnato, Mollicone e Toccalini, volta ad aumentare le sanzioni pecuniarie fino a 16.233 euro.
Le somme così incassate saranno destinate al Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, istituito dalla legge cinema del 2016. Il commissario Capitanio ha definito Piracy Shield «un’arma decisiva contro il crimine digitale», sottolineando che la piattaforma è ora in grado di oscurare siti e applicazioni illegali in soli trenta minuti, proteggendo prime visioni di film, nuove serie TV e concerti dal vivo. Ha evidenziato inoltre l’impatto economico negativo della pirateria sull’Italia, con perdite stimate attorno ai 2 miliardi di euro annui e più di 10.000 posti di lavoro persi, soprattutto tra i giovani.
Capitanio ha infine ricordato che la lotta alla pirateria non può limitarsi alla sola azione tecnica: è fondamentale anche un’opera di sensibilizzazione culturale, evidenziando che la pirateria è spesso gestita da organizzazioni criminali mafiose e che gli utenti che ne usufruiscono rischiano multe fino a 5.000 euro. L’aggiornamento della lista di eventi trasmessi in chiaro offrirà inoltre sempre più occasioni per seguire sport, cultura e intrattenimento gratuitamente e in modo legale. Con questa innovazione tecnologica e normativa, l’Italia si pone all’avanguardia in Europa nella tutela del diritto d’autore e nel contrasto alla pirateria digitale, rafforzando la protezione dell’industria audiovisiva, musicale e cinematografica.