
Legge 104, cosa prevede la legge sulla pensione anticipata - antropozoonosi.it
Queste novità rappresentano un passo avanti significativo per il riconoscimento del ruolo dei caregiver familiari nel sistema previdenziale italiano.
La Legge 104 continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per i caregiver che assistono persone con disabilità grave, offrendo importanti novità in tema di pensione anticipata e congedi retribuiti.
Nel 2025, grazie alle recenti disposizioni normative, è possibile accedere al pensionamento con un anticipo fino a due anni rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia, senza subire penalizzazioni sull’importo dell’assegno né dover versare contributi aggiuntivi.
Legge 104: accesso anticipato alla pensione per i caregiver
La legge 30 dicembre 2024, n. 207 ha confermato e rafforzato per il 2025 l’APE Sociale, una misura previdenziale che consente di anticipare il pensionamento per determinate categorie di lavoratori iscritti all’INPS, inclusi coloro che assistono un familiare con disabilità grave. La dotazione finanziaria è stata incrementata per coprire gli anni dal 2025 al 2030, con un impegno economico significativo che testimonia l’attenzione dello Stato verso questa categoria.
Possono beneficiare di questa misura i caregiver che assistono da almeno sei mesi il coniuge, una persona in unione civile o un parente convivente di primo grado con disabilità grave ai sensi dell’articolo 3 della Legge 104/1992.
In assenza dei genitori o del coniuge della persona disabile, il diritto si estende anche ai parenti di secondo grado conviventi, purché siano rispettate le condizioni di convivenza e assistenza continuativa.
Oltre a questa categoria, sono inclusi nel beneficio anche invalidi civili con invalidità pari o superiore al 74%, lavoratori impiegati in attività gravose per un determinato periodo e disoccupati che abbiano maturato specifici requisiti contributivi.
Per avviare la procedura di pensionamento anticipato con l’APE Sociale, è necessario presentare all’INPS una domanda di certificazione del diritto, la quale deve essere inoltrata entro scadenze precise nel corso dell’anno. La decorrenza del trattamento pensionistico partirà dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti.
Congedo biennale retribuito per chi assiste familiari con disabilità grave
Un’altra misura di grande rilievo prevista dalla normativa in vigore è il congedo biennale retribuito destinato ai lavoratori dipendenti che assistono un familiare con disabilità grave. Questo congedo consente di assentarsi dal lavoro per un massimo di due anni – anche frazionabili – percependo un’indennità pari all’ultima retribuzione erogata, entro i limiti stabiliti annualmente dall’INPS.

Durante il congedo, il lavoratore mantiene il posto di lavoro e beneficia della copertura contributiva figurativa, che è valida ai fini pensionistici. Un aspetto particolarmente interessante è che il congedo può essere utilizzato strategicamente negli ultimi due anni prima della pensione, permettendo di maturare i requisiti contributivi necessari senza dover lavorare effettivamente.
In pratica, si può così accedere alla pensione anticipata senza perdere in termini di assegno mensile né dover effettuare versamenti contributivi aggiuntivi.
Requisiti imprescindibili: convivenza e continuità dell’assistenza
Nonostante i vantaggi evidenti, esistono requisiti fondamentali e non sempre noti per poter usufruire di queste agevolazioni. La convivenza o la residenza anagrafica con la persona con disabilità grave è una condizione imprescindibile.
Non è sufficiente essere un familiare entro il secondo grado, o al terzo in assenza di altri, ma bisogna risultare formalmente residenti nello stesso stabile, anche se non necessariamente nello stesso appartamento, come chiarito dalla Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 febbraio 2010.
Inoltre, i sei mesi di assistenza al familiare disabile devono essere continuativi per poter accedere al beneficio dell’APE Sociale e del congedo biennale.