
Quanti soldi buttati dagli italiani durante l'anno (www.antropozoonosi.it)
Individuare ed eliminare le spese superflue rappresenta una delle soluzioni più pratiche e immediate per risparmiare.
In un contesto economico segnato da un’inflazione persistente e dall’aumento costante del costo della vita, le famiglie italiane sono sempre più alla ricerca di strategie efficaci per contenere le uscite e incrementare il risparmio. Individuare ed eliminare le spese superflue rappresenta una delle soluzioni più pratiche e immediate per risparmiare centinaia di euro all’anno senza rinunciare ai bisogni essenziali.
Spese superflue: cosa sono e come riconoscerle
Per spese superflue si intendono tutte quelle uscite non indispensabili, che non riguardano bisogni primari come l’affitto o il cibo, ma piuttosto esigenze secondarie e spesso impulsive. Tra queste rientrano, ad esempio, il consumo quotidiano del caffè al bar o gli abbonamenti a servizi digitali non utilizzati. Spesso, queste piccole spese si sommano e finiscono per pesare in modo significativo sul budget familiare.

Un caso emblematico è quello di una persona che spende ogni giorno 1,20 euro per un caffè al bar. Apparentemente una cifra irrilevante, ma che si traduce in quasi 440 euro all’anno. Una semplice alternativa per lui potrebbe essere l’acquisto di una caffettiera elettrica condivisa con i colleghi, con un costo iniziale di circa 40 euro, riducendo così in modo considerevole la spesa annuale.
Tra le principali categorie di spese superflue da eliminare figurano:
- gli abbonamenti digitali inutilizzati;
- i pasti fuori casa e gli aperitivi frequenti;
- gli acquisti compulsivi di vestiti e calzature;
- le spese tecnologiche non indispensabili;
- i consumi domestici non controllati.
Uno degli sprechi più diffusi riguarda gli abbonamenti digitali, che spesso restano attivi senza essere realmente sfruttati. Molte famiglie italiane pagano più piattaforme di streaming contemporaneamente, nonostante ne utilizzino abitualmente una sola. Considerando un costo medio di 9,99 euro al mese per ciascun servizio, eliminare anche un solo abbonamento inutilizzato può portare a un risparmio annuale di circa 120 euro. Per monitorare queste spese, è consigliabile controllare periodicamente l’estratto conto bancario e disattivare gli addebiti automatici non necessari. Inoltre, la condivisione legale degli abbonamenti tra familiari rappresenta un’opzione efficace per ridurre i costi.
Un’altra importante voce di spesa è rappresentata dai pasti fuori casa e dagli aperitivi. Un pranzo di lavoro con primo piatto, acqua e caffè può arrivare a costare fino a 15 euro, causando una spesa mensile superiore ai 300 euro e quasi 4.000 euro all’anno. Gli aperitivi, con un costo medio di 8 euro a consumazione, se effettuati tre volte a settimana, incidono per circa 120 euro mensili. Sommando queste due voci, si raggiungono spese che superano i 400 euro al mese, somme che potrebbero essere destinate a emergenze o investimenti. Ridurre la frequenza degli aperitivi a due volte a settimana e limitare i pranzi fuori a una volta a settimana può portare a un risparmio significativo.