
Tessera del supermercato: c'è un pericolo che incombe - antropozoonosi.it
Supermercati, allarme privacy sulle carte fedeltà: ci sono rischi per i dati personali dei clienti. Cosa fare per proteggersi.
La diffusione delle carte fedeltà dei supermercati tra gli italiani continua a crescere, ma insieme ai vantaggi promessi si nascondono rischi spesso sottovalutati. Sempre più consumatori stanno infatti decidendo di strappare la loro tessera, spaventati dalle implicazioni legate alla privacy e all’effettivo risparmio economico. Ecco cosa c’è da sapere sulla tessera fedeltà e perché è importante prestare attenzione prima di sottoscriverla.
Le promesse e i limiti della tessera fedeltà
Le carte fedeltà sono diffuse nei grandi supermercati e negozi di alimentari, con l’obiettivo dichiarato di offrire vantaggi ai clienti più assidui. In generale, i benefici più comuni sono tre: sconti dedicati, raccolta punti e premi. Tuttavia, secondo le analisi di businessonline.it, nella realtà il risparmio reale è molto più contenuto di quanto si possa immaginare. Solo circa il 12% dei prodotti in vendita è soggetto a sconti significativi, che oscillano tra il 20% e il 30%, traducendosi in un risparmio medio annuo di appena il 3,6%.
Inoltre, la raccolta punti, percepita come un incentivo per accumulare premi, spesso si rivela una strategia che spinge il consumatore a spendere più del necessario per raggiungere una soglia minima di spesa e ottenere un punto. Questi premi, nella maggior parte dei casi, non equivalgono al valore effettivamente speso, trasformando la raccolta punti in un vero e proprio circolo vizioso.

Il problema più grave legato alle tessere fedeltà è la forte invasività sulla privacy dei consumatori. Al momento della sottoscrizione, viene richiesto di fornire dati personali sensibili come nome, indirizzo, numero di telefono, e-mail e, in molti casi, anche informazioni sulle abitudini alimentari dell’intero nucleo familiare. Questi dati non vengono utilizzati solo per migliorare l’esperienza d’acquisto, ma sono alla base di un sistema di marketing diretto altamente profilato.
I supermercati e le catene che gestiscono le tessere condividono spesso queste informazioni con terze parti, tra cui partner commerciali e aziende specializzate in pubblicità digitale. Ciò comporta che ogni acquisto, ogni preferenza e ogni spostamento all’interno del negozio viene tracciato, con il rischio di un uso improprio o di una possibile violazione dei dati personali.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha più volte richiamato l’attenzione su questi rischi e fornito indicazioni pratiche per limitare gli effetti negativi: leggere con attenzione i termini e le condizioni prima di aderire, fornire solo i dati strettamente necessari, creare un indirizzo e-mail dedicato esclusivamente alle comunicazioni relative alla carta fedeltà e monitorare costantemente eventuali aggiornamenti sulle politiche della privacy.
Il ruolo del Garante della Privacy nella tutela dei consumatori
Il Garante per la protezione dei dati personali, istituito nel 1996 e con sede a Roma, è l’autorità indipendente che vigila sul rispetto della normativa in materia di privacy. Con l’introduzione del GDPR e l’inasprimento delle regole europee, il Garante ha rafforzato i controlli sul trattamento dei dati personali, anche in ambito commerciale.
Tra i suoi compiti principali vi sono il controllo del corretto trattamento dei dati, la gestione di reclami da parte degli utenti e la possibilità di vietare trattamenti illeciti. Inoltre, il Garante promuove campagne di sensibilizzazione e fornisce indicazioni pratiche per aiutare cittadini e aziende a comprendere e rispettare i diritti alla riservatezza.
In relazione alle tessere fedeltà, l’Autorità ricorda che il consenso al trattamento dei dati deve essere sempre libero, specifico e informato. L’utente ha il diritto di conoscere quali informazioni vengono raccolte e come vengono utilizzate, oltre a poter revocare in qualsiasi momento l’adesione al programma fedeltà, chiedendo la cancellazione dei propri dati.