Aeroporto, attenzione ai costi nascosti sui liquidi: rischi di sborsare 130 euro prima di portare

Aeroporto, attenzione ai costi nascosti sui liquidi - antropozoonosi.it
Molti aeroporti europei permettono di portare liquidi sopra i 100 ml nel bagaglio a mano, ma non tutti. Ecco quali sono i rischi, le regole attuali e le sanzioni per chi sbaglia.
Da alcune settimane è possibile portare liquidi in contenitori superiori ai 100 millilitri nel bagaglio a mano, ma non in tutti gli aeroporti. La nuova normativa è legata all’introduzione di scanner di ultima generazione, in grado di identificare rapidamente materiali pericolosi senza richiedere la rimozione dei liquidi dal bagaglio. Eppure la situazione è ancora poco chiara: i viaggiatori scoprono troppo spesso solo al momento del check-in se possono effettivamente portare con sé creme, profumi, gel o alcolici. Il rischio? Dover lasciare tutto ai controlli o sborsare decine di euro per un bagaglio in stiva all’ultimo minuto.
Dove si applica la nuova regola e cosa si rischia
Secondo Assoutenti e Consumerismo No Profit, sono ancora pochi gli aeroporti dove è possibile superare il limite dei 100 ml. L’elenco comprende alcuni dei principali scali europei, tra cui Malpensa, Linate, Fiumicino, Bologna e Torino in Italia, ma anche Londra Heathrow, Parigi Charles de Gaulle, Madrid, Berlino, Dublino, Edimburgo e altri. Gli scanner avanzati sono già stati installati in questi scali, rendendo possibile l’imbarco di liquidi in confezioni più grandi. Ma l’elenco non è stabile e molti aeroporti minori ne sono ancora sprovvisti.

Il problema più grande, come segnalano le associazioni dei consumatori, riguarda la mancanza di trasparenza. I passeggeri non sono informati in anticipo, né dalle compagnie aeree né dagli aeroporti, se potranno portare con sé certi prodotti. “Chi arriva in aeroporto con profumi, gel, creme o alcolici scopre solo in quel momento se dovrà lasciarli ai controlli o pagare un supplemento per imbarcarli in stiva”, spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. E le cifre non sono basse: le tariffe per un bagaglio in stiva variano da 35 a 130 euro, a seconda della compagnia e della destinazione.
Proprio per questo motivo, le due associazioni chiedono interventi urgenti. In particolare, Assoutenti propone che l’Enac pubblichi un elenco aggiornato degli aeroporti abilitati, mentre Consumerismo suggerisce che le informazioni siano inserite nei biglietti aerei, in modo da informare chiaramente i passeggeri prima del volo. Entrambe le richieste puntano a ridurre le brutte sorprese e i costi imprevisti che oggi gravano su chi viaggia.
Quanto costa sbagliare: le tariffe delle principali compagnie
Il costo di un errore può essere significativo. Le compagnie aeree applicano sovrapprezzi elevati se il passeggero deve imbarcare all’ultimo minuto un trolley che non rispetta le regole sui liquidi. Secondo i dati forniti da Assoutenti:
Ryanair chiede da 35,99 a 75 euro per ogni tratta
Vueling oscilla tra i 40 e i 75 euro
WizzAir arriva a 70 euro
Easyjet si attesta sui 65 euro
ITA Airways, con la tariffa economy light, parte da 60 euro per voli nazionali e può arrivare fino a 130 euro per tratte intercontinentali
Il quadro generale mostra una grande variabilità, e spesso i passeggeri non hanno il tempo materiale di scegliere alternative più economiche. Le associazioni ritengono che si tratti di un vuoto informativo da colmare, perché i viaggiatori si trovano a dover decidere in fretta, senza sapere con certezza cosa sia permesso e cosa no nel singolo aeroporto. La confusione ha un impatto concreto anche sulla sicurezza e sull’efficienza degli scali. I controlli rallentano, le file si allungano, e il personale è costretto a spiegare a ogni passeggero le regole specifiche. “È assurdo che nel 2025 non ci sia una regola unica per tutti gli aeroporti o almeno un’informativa chiara e accessibile prima del viaggio”, segnala un portavoce di Consumerismo No Profit. Le richieste sono chiare: più trasparenza, più aggiornamenti in tempo reale, e una comunicazione efficace per evitare che una semplice bottiglietta di shampoo diventi un problema da centinaia di euro.