Eziologia
Nipah virus shown under an electron microscope. The virus is shown budding off a cell. Photo: courtesy Dr A. Hyatt
Nipah Virus
L’infezione da virus Nipah è una zoonosi di recente riconoscimento sostenuta da un membro della famiglia dei Paramyxoviridae. La malattia prende il nome dal villaggio di Sungai Nipah, località della Malesìa in cui l’agente eziologico è stato isolato per la prima volta nell’uomo nel 1999.
La malattia nell’uomo
Spesso l’infezione decorre in maniera asintomatica o con segni clinici di lieve entità, il decorso completo non è stato ancora completamente chiarito. Il periodo d’incubazione varia da 4 a 18 giorni. La sintomatologia può presentare un quadro simil-influenzale nelle forme lievi, fino al coma ed alla morte in quelle più gravi. Durante il decorso può esservi interessamento del sistema nervoso centrale con encefalite, compaiono: febbre, vertigini, cefalea, convulsioni, disorientamento, secchezza delle fauci e faringodinia. Nei casi clinicamente manifesti il tasso di letalità è intorno al 50%.
La diagnosi è sierologica mediante l’identificazione degli anticorpi e confermata tramite l’isolamento del virus dai tessuti infetti.
Immagine di una sezione istologica di polmone di suino, presenza di cellule giganti multinucleate causate dal virus
Diffusione
Infezioni da virus Nipah hanno colpito per la prima volta suini negli allevamenti in diverse province della Malesia. Si ritiene che i primi casi umani sia siano verificati nel 1996, ma l’identificazione del virus risale al 1999. I morti confermati in quell’anno in Malesia furono un centinaio, il 93% dei pazienti avevano avuto contatto diretto con dei maiali. Altre epidemie si sono verificate nel 1999 a Singapore in macellatori che avevano manipolato suini importati dalla Malesia e nel Bangladesh nel 2001 e 2003. Sempre in Bangladesh nei mesi di gennaio – febbraio 2004 sono stati segnalati 42 casi nell’uomo con 14 decessi.
Trasmissione
I pipistrelli mangiatori di frutta sono ritenuti l’ospite naturale del virus. Non è noto al momento come avvenga il passagggio dai pipistrelli ad altri animali ed è incerta la trasmissione da animale ad animale e da animale all’uomo. Tuttavia ai fini della trasmissione è ritenuto rilevante il contatto stretto con tessuti o fluidi corporei provenienti da animali infetti.
E’ probabile che il maiale rappresenti la fonte di contagio per l’uomo ma non è escluso che siano coinvolti altri animali quali cani e gatti. Nei suini, la malattia può provocare un interessamento dell’apparato respiratorio e del SNC così grave da causare la morte. I cani infettati con il virus Nipah presentano alterazione dell’umore, ma non si conosce il loro ruolo nella diffusione della malattia.
I pipistrelli mangiatori di frutta (Flying foxes)
L’infezione nei maiali adulti (scrofe e verri) si manifesta con segni neurologici, mentre nei maiali lattanti o appena svezzati i sintomi sono solitamente di tipo respiratorio.
I risultati degli studi sierologici e di infezioni sperimentali hanno consentito di evidenziare infezioni subcliniche. I maiali liberano il virus attraverso le secrezioni rinofaringee. L’ infezione da Nipah virus è stata rilevata sierologicamente anche in cani, gatti, capre e cavalli. Non esistono attualmente prove di trasmissione interumana.
L’infezione da Nipah Virus viene considerata una malattia emergente e costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa delle numerose specie animali ospiti e della gravità della malattia nell’uomo.