Eziologia
La Tularemia è una patologia estremamente infettiva, basti pensare che anche solo 10 microrganismi introdotti per via inalatoria, tramite la cute o le mucose, possono provocare la malattia. Sostenuta da batteri del genere Francisella la malattia si presenta con una grande varietà di manifestazioni cliniche legate alla via di introduzione e alla virulenza del ceppo. La posizione tassonomica del genere Francisella è piuttosto complessa: nel passato era stata classificata nei gruppi di Brucella o Pasteurella. I batteri del genere Francisella sono cocchi pleiomorfi Gram negativi immobili aerobi intracellulari facoltativi replicanti nei macrofagi.
La tassonomia attuale (Anda et al.) considera all’interno del genere Francisella due specie: F.tularensis e F.philomiragia. Nella F. tularensis sono descritte cinque subspecie o biovar: F.tularensis o neartica conosciuta anche come tipo A, holarctica biogruppo I, holarctica biogruppo II che formano il tipo B, mediaasiatica e novicida conosciuta come tipo C. Tali biovarianti differiscono per caratteristiche biochimiche, virulenza e caratteristiche epidemiologiche.
Francisella spp. al TEM da Dennis Kunkel’s Electron Microscopy Image Gallery
I biovar tipo A sono estremamente patogeni per l’uomo mentre i tipo B lo sono molto meno mentre i tipo C sono scarsamente patogeni.
La PCR ha permesso di suddividere gli stipiti di Francisella tularensis in 17 gruppi genetici designati con le lettere da A a Q.
L’identificazione definitiva della Francisella può essere problematica anche per laboratori adeguatamente attrezzati motivo per cui dovrebbe essere sempre eseguita da laboratori di referenza.
La malattia nell’uomo
Da un punto di vista clinico vengono descritte sei forme:
forma ulcero-ghiandolare: 21-87% dei casi per contatto diretto con animali infetti o punture di zecche.Si presenta inizialmente una tumefazione linfonodale e dopo alcuni giorni compare una papula rossa e dolente in sede di drenaggio dei linfonodi coinvolti. La lesione va incontro a necrosi lasciando un’ulcera con bordo rilevato.
ghiandolare: 3-20% dei casi: linfoadenopatia senza presenza di ulcere cutanee.